Dante Alighieri cita
Achille nella Divina Commedia.
Lo troviamo nel Canto V
dell'Inferno, fra i Lussuriosi; la pena
inflitta a coloro che si trovano in questo
luogo è l'essere travolti dalla bufera
incessantemente come in vita furono travolti
dalla passione
Insieme a lui, fra gli
altri, anche
Elena e
Paride.
Successivamente viene
citato anche nel Canto XXVI, sempre
dell'Inferno, fra i Consiglieri fraudolenti,
tormentati all'interno di fiamme a forma di
lingua.
Infine Achille è ancora
citato nel Canto XXXI fra gli sfidanti delle
divinità e i superbi, condannati
all'immobilità.