Achille
La leggenda dell'Eroe

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L'eroe Achille La Guerra di Troia Opere d'arte Nella divina Commedia Nel Cinema Curiosità

Da una parte c'erano i nobili greci, detti Achei, tra i quali i re Agamennone e Menelao, i due re achei, insieme a Ulisse e Achille. Dall'altra parte i nobili che governavano Troia, i micenei; il re di Troia Priamo e i suoi figli, Ettore e Paride.

La Guerra di Troia

I motivi per cui la guerra scoppiò erano legati ad una questione di supremazia politica ed economica nella regione, ma la leggenda narra che il motivo scatenante del conflitto fu il rapimento di Elena, moglie di Menelao, considerata la donna più bella del mondo da parte di Paride.

Achille sapeva che se fosse partito non avrebbe più fatto ritorno, ma la sua presenza era considerata importante perché era un valoroso guerriero.

L'assedio di Troia durò dieci anni, durante i quali i greci attaccarono le mura della città e furono respinti dai troiani.

A un certo punto però nacquero dei contrasti tra Agamennone e Achille a causa di una schiava, Criseide, che Agamennone aveva ricevuto come bottino di una spedizione condotta con Achille. Per vendetta, Apollo fece abbattere sull'accampamento greco una pestilenza, che sarebbe durata fino a quando Criseide non sarebbe stata liberata.

Achille voleva restituirla, per interrompere l'epidemia, Agamennone invece non ne voleva sapere.

Criseide fu restituita, ma Agamennone, per vendetta, rapì Briseide, la preferita di Achille, che si infuriò  e decise di non combattere anche dopo che Agamennone gli aveva restituito la donna e aveva cercato di convincerlo a desistere.

Senza Achille l'esercito greco era in difficoltà, allora l'amico Patroclo chiese ad Achille di dargli l'armatura per combattere e ingannare i nemici, ma durante il combattimento Ettore lo uccise.

"Cantami, o diva, del pelìde Achille l'ira funesta, che infiniti dolori causò agli Achei"; è in questo passo dell'Iliade che viene raccontato il momento seguente a questo episodio; infatti per Achille fu un duro colpo, fece pace con Agamennone e tornò a combattere con una furia impressionante, tanto che in una lunga battaglia uccise Ettore. Con lui fu spietato, infatti attaccò il suo cadavere a un carro, lo trascinò attorno alle mura di Troia e lo abbandonò nell'accampamento greco.

Dopo aver celebrato il funerale dell'amico Patroclo, Achille continuò a far scempio del cadavere di Ettore, il che indignò gli dei che, tramite Zeus,  fecero in modo di far incontrare Priamo con Achille, per pregarlo di restituirgli il corpo del figlio.

Dopo la morte di Ettore, in aiuto dei troiani arrivarono le Amazzoni e gli Etiopi, sconfitti dal valoroso Achille, che però non poteva sfuggire al suo destino.

Appena nato Achille fu immerso dalla madre Teti, nelle acque dello Stige, il fiume infernale, tenendolo per il tallone, per renderlo immortale e invulnerabile.

Achille fu colpito da Paride, con una freccia, proprio nel tallone, l'unica parte vulnerabile del suo corpo e morì.

La guerra di Troia proseguì e i greci ricorsero al famoso stratagemma del Cavallo di Troia che li portò alla vittoria e al quale partecipò anche il figlio di Achille, Neottolemo.

Il Re Priamo fu ucciso dal figlio di Achille ed Elena fu riportata dal marito, Menelao.
 

 


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